I lussuosi appartamenti newyorkesi sono, in totale, 106. Sono stati ricavati a partire dal 35esimo piano. Ogni pianerottolo è servito da due ascensori, capaci di raggiungere il 96esimo livello nel giro di un minuto. L’appartamento più “piccolo” dispone di una superficie pari a 1200 metri quadrati, ma c’è anche chi, sulla carta, ha acquistato il piano intero per avere per sé una dimora gigantesca in quello che diventerà uno dei grattacieli simbolo della città più ricca d’America.

Per le rifiniture sono stati scelti i materiali migliori, tant’è che il marmo italiano è stato utilizzato all’interno di ogni soluzione abitativa. Spazio anche al legno, ma usato in stile scandinavo e non rustico, decisamente più in tema con l’eleganza dello stabile.

Per quanto riguarda gli spazi comuni, la torre al 432 di Park Avenue è provvista di un’enorme piscina a sfioro, palestra, centro benessere, ristorante da guida Michelin, biblioteca, sala da biliardo, terrazzo panoramico e cinema.

Lo vedono tutti a Manhattan, ma lo vedono anche da Brooklyn, Queens, il Bronx e perfino da Staten Island. Per essere precisi, anche i vicini dello Stato del New Jersey, al di là del fiume Hudson, riescono a vederlo. E non tutti ne sono contenti. Il presidente della Municipal Art Society, Vin Cipolla, cerca di essere diplomatico: “Per i newyorchesi che amano il panorama della nostra città questa torre richiede uno sforzo. Non si può negare che ci sia dell’eleganza nella costruzione, ma è fuori posto, è troppo imponente, non si capisce come si possa fondere con il resto”. I passanti sono meno gentili: “E’ un enorme spiedo” lamenta una passante, “Non è elegante, non c’entra nulla con il panorama” fa eco un’altra, “E’ un esempio degli eccessi di questa città” protesta un negoziante vicino.